Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1926, XXIII.djvu/573

Da Wikisource.

569
Vi sturberà la pace, e fin ch’io viva

Saprò chieder al popolo, ai soldati ecc.
.     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     

SCENA II1.

Giustiniano, Bellisario, Narsete e Soldati.

Giustiniano. Provi pure il superbo, e ogni altro apprenda ecc.

.     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     
Bellisario. La libertade di Filippo io chiedo.
Giustiniano. Negar non posso a intercessor sì degno
Grazia tal che dovrebbe altrui negarsi.
Si disciolga Filippo, e tu Narsete ecc.
.     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     

SCENA III2.

Giustiniano e Bellisario.

Bellisario. Molto ti deggio, e se abbastanza il labbro

Dirlo non sa, l’intende il cor, che tace. ecc.
.     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     
Dirò come fur vinti i tuoi nemici,
Non già dal mio valor, ma dall’eterno
Voler de’ Numi, che dell’armi nostre
Favorì la ragione, e dall’usato ecc.
.     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     
...Tauris superba, ultima speme ai Persi,
Ve’ tutte unite e ricovrate aveano
Quelle rimaste loro ultime insegne;
Forte antica Città, che un alto monte
Dalla parte d’Oriente ha per difesa,

  1. Corrisponde alla sc. III dell’ed. Zatta.
  2. Corrisponde alla sc. IV e al principio della V.