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SCENA X1.

Narsete e detti.

Narsete.   Cesare impone,

Bellisario, che a lui tosto ten vada.
Bellisario. S’ubbidisca il comando. (Ah qualche nuovo
Strano accidente a’ danni miei preveggo).
Antonia, io parto, il cor ti lascio, oh Dio!
Sentomi un non so che dentro nel seno,
Che mi dice: il tuo ben più non vedrai, ecc.
.     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     
Prendi, Antonia, la destra.
Antonia.   Al sen la stringo.
Bellisario. Parto, mio ben.
Antonia.   Vanne felice.

Bellisario. Addio.
Antonia.
(partono uno per parte

Teodora. Questo l’ultimo sia, superbi Amanti.

SCENA XI2.

Teodora e Narsete.

Teodora. Ascolta un cenno mio, Narsete, e pensa

Che il tuo destin dall’obbedir dipende.
Vuò che mora costei. Tu la conduci
Sull’alta Torre, indi nel Mar profondo
Precipiti l’indegna, e si sommerga, ecc.
.     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     

  1. Corrisponde alla sc. VII del 3. atto.
  2. Corrisponde alla sc. VIII del 3. atto.