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BELISARIO 61
Vo’ che muora costei. Tu la conduci

Su l’alta torre e in la vicina notte
Precipiti nel mar e si sommerga.
Narsete. Qual delitto commise?
Teodora.   Il suo delitto
A te saper non lice. Io la sua pena
Sol ti commetto, ed eseguir la devi.
Narsete. Questo di crudeltade ufficio indegno
A Narsete commetti? Avrò con tanti
Generosi sudori in guerra sparsi
Di carnefice alfin nome acquistato?
Perdonami...
Teodora.   Non più, vile, codardo.
Se ricusi l’impresa, a me non manca
Braccio del tuo più fido; e la tua vita
Cadrà d’Antonia colla vita insieme.
Narsete. (Il simular mi giovi; e a un tempo istesso
Si salvi Antonia e il mio dover s’adempia), (da sè
Teodora. Se ostinato ricusi...
Narsete.   Al fin m’è forza
Ceder al tuo voler. Giuro obbedirti.
Teodora. Guarda non mi tradir; che l’ira mia
Ti giugnerà.
Narsete.   Su la mia fè riposa.
Teodora. Vedrai dell’opra tua qual guiderdone
Ti prepara il mio cor. (Sarà tua morte
Per celar la mia colpa il premio tuo). (da sè, parte

SCENA IX.

Narsete solo.

Donna crudel, t’inganni ben, se credi

Che d’ingiusta vendetta io sia ministro.
Antonia è sposa a Belisario, ad esso