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BELISARIO 75
Testimonio cercar della tua colpa?

Così ad onta di mia dolce clemenza
Ostinato divieni; e allora quando
Io sospendo la pena a’ falli tuoi,
E di moltiplicar questi tu ardisci?
Tutto ciò ti condanna. Or ti difendi.
Belisario. Farò, signor, poichè parlar concedi,
Tutta la mia discolpa in poche note.
Innocente son io, nè mai ti offesi.
Teodora è menzognera; il pianto è finto.
Scrissi il foglio ad Antonia; a lei di mano
Teodora il tolse e ne fe’ l’uso indegno.
Mai non ebbi il ritratto e mai nol vidi.
Questa è tutta, signor, la mia difesa.
Giustiniano. Sei mentitor. Come negar ciò ch’io
Vidi cogli occhi miei? Dissi ch’io stesso
Il ritratto trovai nelle tue mani.
Dimmi, come l’avesti?
Belisario.   Io nol saprei.
So che nol vidi mai, nè mai l’ebb’io.
Giustiniano. Noi vedesti e l’avevi innanzi agli occhi?
Belisario. Erano gli occhi miei chiusi nel sonno.
Giustiniano. Chiusi sempre non furo allor che ardito
Lo traesti a mirarlo e il vagheggiasti.
Belisario. Ti replico e ti giuro, io mai nol vidi.
Giustiniano. Temerario, non più. Troppo t’abusi
Della clemenza mia. Quel reo che solo
Si difende negando, è reo due volte.
Già sei convinto; e il tuo negar non giova
Di prove tali e sì violenti a fronte.
Ancor t’apre una via sola allo scampo
L’amor di Giustiniano. Al fallo tuo
Chiedi perdono; ad un sì lieve prezzo
Comprar ti puoi e libertade e vita.
Belisario. Ch’io ti chieda perdon? di che? d’un fallo