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LA PERUVIANA 257
Ma tutto sperar posso dal suo bel cuore onesto.

Se Aza invita egli stesso...
Cellina.   Voi v’ingannate in questo.
Aza verrà, egli è vero, ad albergar fra nui,
Aza verrà fra poco, ma non verrà per lui.
Dal ministro di Spagna lo seppe il mio germano,
Che Aza per voi doveva partir dal suolo Ispano.
Nascondervi potea di palesare in vece
Dove voi dimorate; ei per virtù noi fece.
Poiché prevale in lui, non che al tenero amore,
Anche alla vita istessa, la massima d’onore.
Zilia. Sì, sua virtude è quella da cui veda s’aspetta...

SCENA V.

Pierotto e dette.

Pierotto. Riverisco, signore, l’una e poi l’altra in fretta,

Mandami Deterville 1 a dire alla signora,
Che un messo da Parigi, qui capitato or ora,
Porta l’avviso a lui esser colà arrivato
Un certo forestiere 2, Gazzera nominato.
Zilia. Aza, Aza vuol dire. Amica, Aza è venuto.
Dov’è il messo? Vogl’io sentir se l’ha veduto...
Se Deterville 3 volesse, potrebbesi andar tosto.
Una lega soltanto Parigi è a noi discosto.
Chi sa? pregarlo io voglio... Caro fattor, badate:
Aza se qui vien meco, servir non trascurate.
Anticipar potessi almen la gioia mia!
Balzami il cuor nel petto: non so dove mi sia. parte

  1. Così è stampato nelle varie edizioni.
  2. Edd. Pasquali e Zatta: forestiere.
  3. Nel testo: Detervill.