Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1927, XXIV.djvu/284

Da Wikisource.
280 ATTO TERZO
Aza non m’odia, e parmi che, sciolto dall’impegno,

Il mio cuor, la mia destra non averebbe a sdegno.
Spero partir contento: mi disse ora partendo.
Sembra un tal detto oscuro, ma in mio favor l’intendo.
Meco vorrebbe unito esser felice appieno,
Senza che Zilia fosse alle sue brame il freno.
Vogliano i Dei pietosi, voglia il bambino Amore,
Che Aza non sia scontento, che giubbili il mio cuore.
parte


Fine dell’Atto Terzo.