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300 ATTO QUINTO
Alonso. Questa volta il puntiglio l’ho solo con mia figlia.

Deterville. Colla figliuola vostra? Chiedo perdon, signore,
Comanda e non contende coi figli il genitore.
Alonso. Ella restar vorrebbe, e la ragion prevedo;
Dopo sedici mesi, oggi sol me ne avvedo.
Del Peruvian Zulmira prova segreto ardore,
E a perderlo vicina non può celar l’amore.
Deterville. Sì facile non era, che avessero a trattarsi
Con lunga indifferenza, e senza innamorarsi.
Alonso. Nè io, per dir il vero, avrei molto impedito
Che un uom che amo qual figlio, di lei fosse marito.
Ha massime da grande, considero ch’egli è
Nato nel suo paese figliuolo d’un gran Re.
E questo unico fregio manca alla mia famiglia,
Mirar di regio sangue i figli di mia figlia.
Deterville. Signor, ciò che bramate aver, sta in vostra mano.
Alonso. Se Aza di Zilia è sposo, posso sperarlo in vano.
Deterville. Non lo sarà.
Alonso.   Chi il dice?
Deterville.   Sospetto ha di Zulmira
Zilia amorosa, ed Aza sa che per lei sospira.
La giovane gelosa mostra lo sdegno ardente.
Aza con lei non parla; si mostra indifferente.
Vedesi a chiare note che vostra figlia adora;
Che scior procura1 il laccio per rilegarsi2 allora.
Alonso. Se così fosse, il giuro, sarei contento appieno;
Il genero reale vorrei stringermi al seno.
Deterville. Il partir sospendete.
Alonso.   Sì, amico, io lo sospendo.
L’esito fortunato in queste soglie attendo.
Ma i Peruvian fian3 sciolti?
Deterville.   Lo sa Zulmira istessa.
Alonso. Vuo’ ricercar la figlia...
Deterville.   Signore, ella si appressa.

  1. Ed. Pitteri: proccura.
  2. Ed. Pitteri: rillegarsi.
  3. Ed. Zatta: ti han.