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434 ATTO SECONDO
Respinti in ogni lato gli audaci assalitori.

Quadruplicato il prezzo avran da me i guerrieri;
Premio prometto ai servi, che pugneranno alteri.
E chi più franco e ardito l’armi trattar si vede,
Più generosa aspetti da me la sua mercede.
Agli armati che or sono all’uopo mio concessi,
I regi moschettieri si accoppieranno anch’essi.
E troverà sì forte difesa a noi d’intorno,
Che al campo, onde partissi, Osman farà ritorno.
Tamas, Alì, voi meco a vigilar restate:
Servi, amici, guerrieri, a prepararvi andate.
(partono Servi ed i Soldati
Figlio, vedi a qual passo per te son io ridotto!
Per tua cagione Osmano vien da furor condotto.
Ti perdonai, non voglio render la pace amara;
Ma dall’esempio almeno a regolarti impara.
Tamas. Conosco i falli miei, condanno i miei trascorsi;
In mezzo a’ miei contenti mi turbano i rimorsi.
Scordati, per pietade, quanto potei spiacerti;
Rendimi il primo affetto.
Machmut.   Perfido, non lo merti.
Tamas. Ah se così mi parli, se non rimetti il figlio
Nell’amor tuo primiero, torno al fatale esiglio.
Non so mirar del padre dubbio ver me l’aspetto;
Nel tuo cuor mi rimetti?
Machmut.   Basta... Sì, ti rimetto.
Fa che un novel costume ogni tua colpa emendi.
Tamas. Che della tua bontade grato mi mostri, attendi. parte
Alì. Degna del tuo bel cuore è la pietade offerta.
Chi del tuo amore abusa, i doni tuoi non metta.
Tamas che li conosce, Tamas intenerito
Da tua bontade estrema, à dell’error pentito.
Quanto spiacer ti ha dato, preso da amor consiglio,
Tanto piacer daratti. Sì, rasserena il ciglio. parte