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IRCANA IN ISPAAN 471
Seco partir destino; ma dee pensarsi al modo.

(entra nell’appartamento di Fatima
Vajassa. Povero giovinetto, goda la1 sposa in pace:
Quel che per me vorrei, far per altrui mi piace.
(va per la porta di mezzo ove son le Schiave

SCENA VI.

Ircana, poi Tamas.

Ircana. Ah perfido! ah mendace! ah traditore ingrato,

Vai di nascosto, indegno, della rivale allato?
Ma ti condusse il Cielo di mie vendette al segno;
Ambi quei rei mi attendono ad isfogar mio sdegno.
(va 2 per entrare da Fatima
Tamas. Dove t’inoltri, Ircana?
Ircana.   Ecco la fè giurata.
Ecco le certe prove d’anima scellerata.
Per ricondurmi, infido, pien di pensier sì rei,
A rimirar io stessa l’orror de’ scorni miei?
Tamas. Odimi.
Ircana.   Non ti ascolto. Odo le voci sole
Del mio furor che accendemi, che vendicar mi vuole.
Muoia la mia nemica. (incamminandosi
Tamas.   No, che t’inganni.
Ircana.   Audace.
Reo, dell’offeso in faccia, palpita almeno, e tace.
Tu, tracotante 3, ardisci, senza smarrirti in volto.
Mascherar le tue colpe? Vattene, non ti ascolto.
Tamas. Odimi, e l’innocenza ti sarà nota, o cara.
Ircana. Via, qual menzogna il labbro in tuo favor prepara?
Tamas. Fra quelle soglie, il giuro, te rinvenir credea.
Ircana. Scarso pretesto e vile d’anima infida e rea.
Vidi 4 te pure io stessa colla custode antica

  1. Savioli, Zatta e rist. torinese: parli alla ecc.
  2. Zatta e rist torinese: sta.
  3. Pitteri: traccotante.
  4. Ed. Pitteri: Viddi.