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LA BELLA SELVAGGIA 525
Rosina. Senza di quella barba sareste pur bellino!

Schichirat. Non la darei nemmeno per un boccal di vino.
Rosina. Come! più della donna il vin da voi si apprezza?
Schichirat. Sì, signora, lo stimo più assai della bellezza.
Rosina. Ma non più dello spirito.
Schichirat.   Più dello spirto ancora.
Quel che mi dà piacere, è quel che m’innamora.
Lo spirto della donna può farmi spiritare,
Lo spirito del vino il cuor fa giubbilare.
E invece di godere uno spirto 1 vezzoso,
Godo d’essere io stesso brillante e spiritoso.
Rosina. Via, posso far io stessa che di vin vi saziate,
Ma vo’ che per mercede la barba vi tagliate.
Schichirat. Povera la mia barba! cosa di mal vi ha fatto?
Perchè ho da comparire deforme2 e contraffatto?
Rosina. Che sì, che ve la taglio?
Schichirat.   Se siete inviperita,
Piuttosto che la barba, toglietemi la vita.
Povero Schichirat!
Rosina.   Chi è Schichirat?
Schichirat.   Son io.
Rosina. È questo il vostro nome?
Schichirat.   È questo il nome mio.
Se il nome non vi piace, cambiarlo si potrà.
Ma tagliarmi la barba? ah no, per carità.
Rosina. Caro il mio Schichirat, non temete niente.
Di ciò ne parleremo; andate, che vien gente.
Schichirat. Rosina, se volete darmi di vino un vaso,
Lascio che mi tagliate l’orecchie, un dito, il naso.
Cercherò in ogni cosa di rendervi appagata:
Ma la povera barba vi sia raccomandata. parte

  1. Ed. Zatta: un spirito.
  2. Ed. Pitteri: defforme.