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GIUSTINO 75
Non già dal mio valor, ma da una donna

Sol riconosco, men sicuro in questo
Eccelso grado mi ravviso. Ah! basta
Per togliermi dal crin l’augusto fregio
Una leggera 1 sedizione; un solo
Che aspiri al grado, e dichiararsi ardisca.
Ma chi più di Giustin temer degg’io?
Giovane 2 valoroso, egli l’affetto
Guadagnò de’ soldati; egli due volte
Combattè fortunato in un sol giorno;
Ha d’Arianna il favor, d’Eufemia il core;
E i capitani ed i guerrier non fanno
Che parlar di Giustino. Ah che più. attendo?
Ch’egli alla testa de’ ribelli il trono
O mi chiegga o mi tolga? Si prevenga
Il fatai colpo. Tolgansi le luci
A quest’idra nascente. I ciechi esclusi
Son per legge dal soglio. Allor sicuro
Sarò di mia grandezza. A me son fidi
Quelli, a cui di Giustin la pena imposi.
Eseguita sarà. Pietade io sento
Del misero garzon; ma la pietade
Pria me riguardi e mia grandezza. Alfine
Non è che un vil pastor quel che perisce;
Si salva in me l’Imperator del mondo.

SCENA II.

Eufemia e detto.

Eufemia. Ah Cesare!3 Ah german...

Anastasio.   So che vuoi dirmi;
Arrossire dovresti d’un amore,

  1. Ms.: leggiera.
  2. Ms.: Giovine.
  3. Nel ms. la semplice virgole.