Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
GLI AMORI DI ALESSANDRO | 159 |
SCENA III.
Rossane incatenata fra Guardie, Niso, e detti.
Si è perduta per noi. Torna Alessandro
Ricco di nuove palme; il signor nostro
Salvasi colla fuga, e noi vedremo
Il vincitore altero
Contro noi più sdegnato e più severo.
Ecco della mia fede,
Ecco un’opra novella. In quella schiava
Riconosci Rossane. In ceppi avvinta
Del macedone amante
La bella fiamma io ti conduco innante.
Serbala in tuo potere, e se Alessandro
Usa con te lo sdegno,
Vendica i torti tuoi con un tal pegno.
Lisimaco. Con licenza. (a Statira, partendo con ansietà
Statira. Ove corri?
Lisimaco. Ah! mi consolo
Che narrerò questa novella io solo. (parte
SCENA IV.
Statira, Rossane, Policrate, Niso, Guardie.
Rossane. Eccoti innanzi
Un’innocente tua nemica. Io sono
Tua rivale, lo so; so che Alessandro
Arde per te d’amore,
Ti offrio la destra, e ti ha promesso il core.
Ma quell’amore istesso,
Quella destra e quel cor che offre a Statira,
Si rapisce a Rossane; e altrui non puote