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20 ATTO PRIMO
Ibraim. So chi è costei: fra quante schiave da noi fur prese,

Forse è l’unica donna che col suo bel mi accese;
E tanto non mi piacque il bel del suo sembiante,
Quanto la sua virtude render mi puote amante.
L’amo, ma al folle amore servir non sono avvezzo;
Renderla non ricuso, venduta a caro prezzo.
Alì schiava la fece, Alì corsaro invitto
Essere dee per legge a parte del profitto.
Ed io ch’esser mi vanto giusto governatore,
Cercherò il mio vantaggio, e quel del predatore.
Marmut. Alì, per quel che intesi, fondò i disegni sui
Sopra di questa schiava, e la vorria per lui.
Anzi per favellarti colla schiettezza usata,
Pria di tornare in corso l’ha a me raccomandata.
E dissemi: Marmut, tu che il sensal primiero
Sei di schiave e di schiavi nell’Affricano impero,
Se di Zandira alcuno viene a cercar riscatto,
Senza di me t’avverto, non facciasi il contratto.
Ad Ibraim svelai questa mia brama, ed io
Saprò qualunque perdita ricompensar col mio.
Farlo promisi, è vero; ma penso poi che in mare
Alì perir potrebbe, schiavo potrebbe andare;
Che tu perder potresti un utile sicuro,
Ed io per un incerto il certo non trascuro.
Ibraim. Se Alì codesta schiava per sè comprar volea,
Della metà del prezzo meco trattar dovea.
A nuove prede accinto forse di lei si scorda;
Se il comprator la chiede, il mio poter l’accorda1.
Marmut. Quanto per lei vorresti?
Ibraim.   Zecchini almen trecento.
Marmut. Se il capitan gli sborsa, avrò il dieci per cento?

  1. Così nell’ed. di Bologna, t. IX (1764), a S. Tommaso d’Aquino. Questo verso è mutilo nell’ed. Pitteri: Se il comprator il mio poter l’accorda. Nell’ed. Savioli, t. IX (1773), fu corretto: Se il comprator dà il prezzo, il mio poter l’accorda. Nell’ed. Guibert e Orgeas di Torino, t. IX (1776), e nell’ed. Zatta troviamo maggior libertà: Se viene il compratore ecc. Le edizioni dell’ottocento seguirono il testo dell’ed. Zatta.