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482 ATTO QUARTO

SCENA V.

Tamar sulla cima della torre, e detti.

Tamar. Ah! ferma, genitor.

Bacherat.   Stelle! che miro!
Tamar! la figlia mia!
Tamar.   Sospendi, o padre,
Deh! sospendi il furor, se me infelice
Arsa mirar non vuoi.
Bacherat.   Salvarti io bramo;
Ma compire vogl’io la mia vittoria.
Fa che cedan gli armati. A me le porte
S’aprano della torre, e prigioniero
Il presidio s’arrenda.
Tamar.   Oimè! ch’io sento
Le voci intorno mormorar frementi
Dei difensor, ch’han di morire eletto
Pria che ceder vilmente.
Bacherat.   Eh ben, morranno.
Salvati tu, se puoi. Soldati, il fuoco
Alla torre s’inoltri.
Tamar.   Oh Dei! fermate.
Ed avrai cor di rimirar la figlia
Tra le fiamme perir?
Bacherat.   L’onore imita
D’un glorioso morir da quegl’istessi
Che d’intorno ti stan. Morir son pronti
Per serbare la fede al lor sovrano.
E tu morrai, se a te morir fia d’uopo,
Per la gloria del padre.
Tamar.   Ah! genitore,
Pietà del sangue tuo; pietà di questa
Innocente tua figlia.
Bacherat.   Ah! il mio nemico.
(osservando fra le scene