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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1928, XXVI.djvu/121

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Faremo una scrittura, in cui si dica

Che il signor Triticone
Dà Rosalba per moglie
A Giacinto Verbani, e che gli assegna1
Per dote tutto quello
Che dal padre di lei gli fu lasciato.
Non va bene così?
Rosalba. Io mi contento.
Triticone. Ma per me non va bene.
Rosalba. Volerà la sentenza
Col doppio, e nelle spese.
Triticone. E questo è peggio.
Giacinto. Convien che rissolviate.
Rosalba. O la scrittura, o la sentenza.
Triticone. Or via,
Mi rissolvo segnar questa scrittura;
Ma saran poi contenti
Gli avversari di questo aggiustamento?
Giacinto. Per Giacinto m’impegno.
Rosalba. Io per Rosalba.
Triticone. La scrittura si faccia.
Giacinto. Ora la stendo.
Rosalba. Signor, ben lo sapete,
Promissio boni viri est obligatio.
Triticone. Prendete pur le doppie.
Rosalba. Io vi ringrazio.
Se poi dir lo voleste
Alla cliente mia, poco mi preme.
Mentre con lei le goderemo assieme.
Triticone. Siete un di que’ avvocati...
Rosalba. Olà tacete,
E la mia profession non offendete.

L’avvocato è necessario
     Per la robba.

  1. Nel testo: gl’assegna.