Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1928, XXVI.djvu/123

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Perchè carpita fu, non ha valore.

Rosalba. Questa è la vostra man, signor tutore.
Giacinto. Se voi di vostra mano
La dote promettete,
Ritirarvi già più voi non potrete.
Triticone. Voi m’avete ingannato.
Rosalba. Ben io, s’a voi credevo,
Ingannata sarei. Con tante belle
Paroline melate
Acciecar mi volevi, e avermi in moglie.
La semplice così l’astuto coglie.
Giacinto. Io già colla scrittura
Dal giudice non finto ora mi porto;
E pensateci voi.
Triticone. No no, fermate.
Senza moltiplicar tant’altre spese,
E litigar ancora,
Tutta la dote vi darò in mal’ora.

Giacinto. a due Così dunque in allegria
Rosalba. Goderemo i giorni nostri.
Triticone.   Ladronaccio, brutta arpia,

  Di Cocito orrendi mostri.
Giacinto.   Così irato, ma perchè?
Rosalba.   Siete in collera con me?
Triticone.   Lasciatemi star, lasciatemi star.
Rosalba.   Bel vecchietto,
  Mio caro, caretto.
Triticone.   Ancora burlar? ancora burlar?
Giacinto.   Carta canta, e villan dorme,
  La scrittura parla chiaro.
  Triticon, che si puoi far?
Triticone.   Queste qui non son le forme
  Di venirmi a trapolar 1.

  1. Nel testo: trapolar.