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Che cena non rubai mai ad alcuno1.

Livietta. Ah diable!
Cardone. Io non intendo: il tuo paese?
Livietta. Nous sommes Parisien fransois 2.
Cardone. Come? tu sei francese?
Alla larga.
Livietta. On allez vous?
Cardone. Non ti accostar.
Il nome tuo qual è?
Livietta. Plusieurs noms.
Cardone. Presciuto è il nome tuo?
Quest’è un nome salato3.
Livietta. Et le votre?
Cardone. Il nome mio è sopressato 4.
Livietta. Se ne entends pas.
Cardone. S’io tengo pane?
Livietta. Ah furbace, astor astor. (Livietta chiama alcuni Villani
Cardone. Andiamo via, Facenda.
Presto col tuo malanno.
Livietta. Allons, mes chers compagnons.
Cardone. Oimè! fuggir non posso,
Non vedo verun scampo.
Livietta. Spogliate queste vecchio, e cette paisan là.
Cardone. (Oh diavolo!)
Madama, farò spogliarmi
Per ubidirvi, ma...
Livietta. Allons, allons.
Cardone. Qui bisogna farci animo. (li Villani spogliano Cardone
Livietta. Ora vedremo un poco
Cosa sa fare donzella accorta.
Gli levano la barba. (guardando dentro

  1. Tracollo dice: "Sbagliata, star digiuna. — E cena non rubbata mi nissuna".
  2. Così il testo molto scorretto. Nella Contadina astuta dice Livietta: "Se suis une Francoise de Paris".
  3. Tracollo: “Presciutta noma tua? — Stara noma salata”.
  4. Tracollo: “Noma mia? Star... star soppressata”.