Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1928, XXVI.djvu/376

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quali però cominciavano a decadere" (vol. I, p. 125). Noi li ignoriamo, ma forse il Goldoni qui non ricorda bene. Nel carnevale del ’37 diede al teatro di S. Samuele quell’infelicissimo dramma buffonesco, Lucrezia Romana in Costantinopoli, che si vergognò poi di avere scritto. Fra il ’36 e il ’37, come sappiamo, fece recitare il Rinaldo e il Giustino (vol.i XXIII e XXIV; e iniziò il teatro comico probabilmente nel carnevale del 1739 col Momolo cortesan, a cui fecero seguito nei due anni successivi il Momolo sulla Brenta e il Mercante fallito. Nel ’40 tentò il dramma serio per musica e scrisse per la Sensa il Gustavo primo (vol. I, 126) e per la sera di S. Stefano l’Oronte re degli Sciti (vol. I, 130), musicati l’uno e l’altro dal Galuppi. Compose pure m quell’anno tre cantate e una serenata. Tale la sua attività varia, ma alquanto disordinata ed incerta, in sì fatto periodo di prova. Nel gennaio 1741 assunse il carico di console della Repubblica di Genova, ma tuttavia due mesi dopo stava preparando la Statira per il maestro Pietro Chiarini “molto suo amico” (lettera allo Zambeccari: Masi, Lettere di C. G., Bologna, 1880, p. 106). Certo per il Chiarini, allora giovanissimo, rifece poco di poi l’Intermezzo del Finto pazzo e lo riformò e trasformò nell’Amor fa l’uomo cieco, che venne recitato e cantato a Verona, nel teatro Filarmonico, nel carnevale del 1741-42 e a Genova (pure nel carnevale ’42) nel teatro Sant’Agostino, insieme con l’Artaserse del Metastasio musicato da Andrea Andolfati e dal Chiarini stesso: v. Cesare Musatti, I drammi musicali di C. G., Venezia, 1902, pp. 19-20 (da cui attinse Guido Bustico, Drammi, cantate, intermezzi di C. G., estr. dalla Rivista delle Biblioteche e degli Archivi, pp. 10-11). Il Musatti ebbe notizia dei due libretti di Amor fa l’uomo cieco dall’inedito Dizionario universale di tutte le Opere in musica del maestro Giuseppe Pavan; ma il primo, stampato a Verona, “non risulta a catalogo” in quella Biblioteca Comunale, come mi comunica il Bibliotecario Direttore: nè si trova nelle ricche collezioni di libretti musicali a Venezia (Marciana e Museo), a Bologna (Liceo Musicale), a Milano (Braidense), a Firenze (Marucelliana), a Roma (Biblioteca Musicale S. Cecilia): perciò non potei finora prenderne visione direttamente.

Alla squisita cortesia del maestro Francesco Mantica, illustre direttore della R. Biblioteca di S. Cecilia a Roma, devo il favore di aver potuto esaminare a mio agio il seguente libretto, ricordato dal Pavan e dal Musatti: ARTASERSE | Dramma per Musica | Da rappresentarsi in Genova nel Teatro | da S. Agostino nel Carnovale | dell’Anno 1742. | Dedicato | Alla Nobilissima Dama la Signora | Lilla Gentile | Centuriona. | in genova. | Per il Franchelli Stampator dell’Eccell. Camera (in-8 piccolo, pp. 79 numerate). - L’imprimatur è in data 5 gennaio 1742.

È questa una ristampa dell’Artaserse (1730) del Metastasio, per una nuova recita a Genova: La Musica” così si legge nel libretto "è del Sig. Pietro Chiarini detto il Bresciano di Venezia". Dopo la stampa del primo atto, da p. 23 a p. 29, segue: amor fa l’uomo cieco. ; e dopo la stampa dell’atto secondo, segue da p. 53 a p. 61: intermezzo secondo. A metà della pagina 61 è stampato: Il fine dell’intermezzo. Viene poi l’atto terzo dell’Artasense'.