Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1928, XXVI.djvu/38

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36 PARTE SECONDA
Al mio core per voi.

Tascadoro. Qual mi darete poi
Dolce pegno d’amor perch’io vi creda?
Volpiciona. Ma i zecchini?
Tascadoro.   Son qui.
Volpiciona.   Via, che li veda.
Pelarina. Spicciatela, che presto
Se ne anderà.
Tascadoro.   (Sorte crudel!) Prendete,
E andate.
Volpiciona.   Xeli coito?
Tascadoro. Sì, e son ruspidi ancora.
Volpiciona. E ben, si qualche gran anca i calasse,
No vardo tanto per suttilo.
Pelarina.   Or vado
Alla conversazione.
Tascadoro. Eh non partite: al vostro amore appresso...
Pelarina. Olà: comandi a me? Vuò1 andarvi adesso.
Tascadoro.   Col Conte, mia vita,
  Non tanto frequente
  Vedervi vorrei.
Pelarina.   Or ben insolente
  Chiamarvi potrei.
Volpiciona.   Un abito solo
  No compra2 una donna.
Pelarina.   Sel crede lo sciocco.
Tascadoro.   Deh siate più buona.

Volpiciona. a due (Oh povero alocco!)
Pelarina.
Tascadoro.   Che ardire è mai questo?

Pelarina.   Tacete, ha3 ragion.
Volpiciona.   Volè troppo presto
  Vu far da paron.

  1. Ed. Zatta: Vo.
  2. Ed. Valvasense: crompa.
  3. Edd. Tevernin e Savioli Tacete a ragion.