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LA FAVOLA DE' TRE GOBBI 409
Parpagnacco. Ah madama Vezzosa,

Siete molto graziosa!
Madama. Ah Parpagnacco mio,
Siete tutto bellezza1 e tutto brio!
Parpagnacco. Non dico per lodarmi,
Ma dacchè son Marchese,
Faccio maravigliar tutto il paese.
Quand’ero alla montagna,
D’essere mi pareva un contadino,
Ora d’esser mi pare2 un ballarino.
Madama. Certo che un uomo siete
Veramente ben fatto.
V’è un certo non so che dietro la schiena;
Ma è una cosa da niente, e non dà pena.
Parpagnacco. Sì, vi dirò il perchè: come ricolma
Di pesanti pensieri ho la mia mente,
Par che il dorso s’incurvi, e non è niente.
Madama. Niente, niente, signor, lo dico anch’io.
Anzi grazia gli dà quel monticello;
E poi chi ha del dinaro3 è sempre bello.
Parpagnacco. Denar? Voi lo sapete:
Feudi, ville, campagne,
Palazzi, servitù, sedie e carrozze,
Ori, argenti, diamanti e ricche spoglie
Non mi mancano mai. Voi lo sapete,
Io possiedo un tesoro.
Madama. (Certamente ha costui la gobba d’oro).
Parpagnacco. Una cosa mi manca.
Madama.   E cosa è mai? 4
Lei5 ha feudi e campagne,
Palazzi, servitù, sedie e carrozze,
Ori, argenti, diamanti e ricche spoglie.

  1. Ed. Occhi: beltade.
  2. Occhi: par.
  3. Occhi: denaro.
  4. Occhi: E cosa mai?
  5. Occhi: Ella.