Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1928, XXVI.djvu/440

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Beltà sciarmante, di voi sono amante;

Volto ben fatto, per voi vengo matto:
Pietà vi chiedo de’ miei martir.
Madama. Non si stia affaticare:
Sempre meno dirà di quel che appare ecc.1
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PARTE SECONDA.2




Serpina e Vezzosa.



Serpina.   Una donna come me,
  Non vi fu nè vi sarà:
  Io son tutta amore e fè,
  Io son tutta carità.
  Domandate a chi lo sa.
  Sì che è vero, ognun dirà;
  Una donna come me,
  Non vi fu nè vi sarà.
Ecco appunto Madama.
Vezzosa. O che bella figura!
Serpina. Che gran caricatura!
Vezzosa. Quanto rider mi fa.
Serpina. Ella si crede possedere il vanto
D’una estrema beltà.
Vezzosa. Dove si vide
Di più vago e più bello?
Serpina. Di più gentil formar non può il pennello.
Vezzosa. Padrona, a lei mi umilio.
Serpina. Madama, a lei mi umilio.
Vezzosa. Per dove è indirizzato il suo cammino?

  1. Segue come a p. 416.
  2. Questa Seconda Parte fu tutta aggiunta dal Goldoni nell’edizione Occhi, 1756.