Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1928, XXVI.djvu/444

Da Wikisource.
442


Ma la fortuna di questo Intermezzo non è qui tutta quanta. Nè il Wiel nè lo Spinelli nè il Musatti ci sanno dire quale maestro componesse la musica nel 1749: l’Eitner mostrasi incerto fra Vincenzo e Francesco Ciampi (Biographisch-Bibliographisches Quellen-Lexikon der Musiker' etc., Leipzig, 1900, vol. II, p. 440): soltanto il Sonneck nel suo ricco e diligente Catalogue of Operas librellos printed before 1800 (Washington, 1914, voi. I, p. 483), fa senz’altro giustamente il nome di Legrenzio Vincenzo Ciampi, che aveva pure musicato per lo stesso teatro e nella stessa stagione il Bertoldo.

Del Ciampi dirò più a lungo nel prossimo volume, quando parlerò del Bertoldo; per ora basti sapere che nella state del 1756 fece egli ritorno dall’Inghilterra a Venezia (v. Gradenigo, Notatorj, presso il Civico Museo Correr, in data 7 luglio); e tosto, non so se a lui stesso o al Goldoni o all’impresario del teatro di S. Moisè venne desiderio di rimettere in scena l’antico Intermezzo. Vero è che il Goldoni ritoccò il libretto, v’introdusse un nuovo personaggio (Serpina) e aggiunse fra le due parti in cui era divisa l’opera, un’altra parte, più breve, come si vede nella nostra Appendice. Il titolo stesso fu così modificato: Li tre Gobbi rivali amanti di Madama Vezzosa. Della recita ci dà questa notizia il Gradenigo, in data 8 novembre 1756: " Nel Teatro di S. Moisè la Compagnia dei Comici della Terra Ferma fecero una novissima loro particolare fatica” cioè “Intermezzi in Musica a 4 voci intitolati li tre Gobbi rivali di Madama Vezzosa, preceduti da una Comedia intitolata Pantalone imbrogliato nella Musica e Truffaldino Prottetore (sic) della Virtuosa, et ebbe ogni cosa felicissimo incontro”.

Il Wiel non ne parla, bensì ricorda che nel teatro di S. Samuele, in quello stesso autunno, ritornando sulle scene il famoso Filosofo di campagna del Goldoni, musicato nel ’54 dal Galuppi, furono con tale opera”rappresentati gl’intermezzi, Quella dei tre gobbi” (I Teatri Musicali Veneziani del Settecento ecc., Venezia, 1897, p. 209). Trattavasi certamente di una replica della Favola de’ tre gobbi del 1749, la quale si cantò più tardi anche a Parma nel carnevale del 1773 col nuovo titolo: I tre gobbi innamorati (Musatti, l. c., p. 21); e ancora a Venezia nel teatro S. Cassiano nell’autunno del 1782, con rimaneggiamenti, come pare, di Gius. Prettini: Li tre difettosi rivali in amore (Wiel, l. c., p. 369); e finalmente a Napoli, nel carnevale del 1783, con nuove e più profonde alterazioni e con una sinfonia del maestro D. Vincenzo Fabrizi, romano: I tre gobbi rivali (Sonneck, Catalogue cit., t. I. p. 1090).

Donde ricavò il Goldoni l’argomento di questo fortunato Intermezzo? Certo l’idea dei tre gobbi gli venne dall’antica fiaba che gli raccontava la nonna, come dice nella prefazione, ch’è la favola III della notte V nelle Piacevoli notti (Ven., 1550) dello Straparola: Bertoldo di Valsabbia ha tre figlioli, tutta tre gobbi e d’una stessa sembianza: uno de’ quai è chiamato Zambon e va per lo mondo cercando sua ventura: e capita a Roma ed indi vien morto e gittato nel Tebro con i duo suoi fratelli”: narrata pure dal Doni (v. Letterio di Francia, Novellistica, Milano, 1924, p. 620), studiata dal Bédier in Francia (Les fabliaux', Paris, 1893) e dal Renier in Italia (Giorn. Stor. Lett. It., vol. XXV, 1895, p. 392). Diffusa già nel vecchio Oriente, subì questa favola varie alterazioni e contaminazioni. Così il nostro