Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1928, XXVI.djvu/93

Da Wikisource.

LA PUPILLA 91
Rosalba. E il medico non viene1.

Triticone. Egli verrà a momenti. Allo speziale
Un ordine lasciai,
Che il medico più bravo a me spedisca,
Acciocchè in breve tempo ei vi guarisca.
Ma intanto state allegra,
Pensate a quel che l’indovin vi ha detto.
Rosalba. Al certo vi prometto,
Che vi penso assai più che non credete.
Triticone. (Si è di me innamorata,
Ed 2 è per la passion resa ammalata).
Rosalba. (E Giacinto non viene, o me meschina!) 3
Triticone. Orsù, non è più tempo
Di simular, Rosalba, il vostro loco, 4
chè il silenzio potria darvi la morte.
Confessatelo pur: voi siete amante.
Rosalba. Ahimè!
Triticone.   Vi compatisco, anzi destino
Di rendervi contenta in questo giorno.
Rosalba. Questa speranza mi mantiene in vita.
Triticone. Adunque il vostro mal provien d’amore.
Rosalba. So che tutto il mio mal chiuso ho nel core.
Triticone. (Che astrologo dabbene!
In breve tempo a me la rese amante).
Voi sarete la sposa.
Rosalba.   Oh che bel nome!
Un sì dolce pensier già mi risana. (s’alza
Triticone. Se vi fui buon tutore,
Sarò miglior marito.
Rosalba.   Ohimè che male! (siede
Triticone. (Essa per il contento è già svenuta).
Rosalba. (Se Giacinto non viene, io son perduta).

  1. Così l’ed. Bettanin. Nell’ed. Zatta: Il medico non viene?
  2. Ed. Zatta: E s’è.
  3. Ed. Zatta: E Giacinto non viene? Oh me meschina!
  4. Nelle vecchie edizioni, precedenti all’ed. Zatta, c’è qui il punto, e poi segue: Che il silenzio potria darvi la morte - Confessatelo ecc.