Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1929, XXVII.djvu/120

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112 ATTO TERZO
Maimut. Me ferisso.

Collatino.   Già bevo.
Lugrezia.   Attacco...
Albumazar.   Sparo.
Ruscamar. Me piccar1 senza falo.
Maimut. Anca mi vol2 morir con questo palo.
Mirmicaina. Passa, stilo, ma no, ti ponzi3 troppo.
Collatino. Ahi, che brutto siroppo!
Lugrezia. Attaccati, o serpente;
Ma troppo aguzzo ha il dente.
Albumazar. Vorrei sparar, ma temo.
Ruscamar. Vorria tirar, ma tremo.
Maimut. Mi voler impalar, ma questa ponta
Ponzer, e no star onta4.
Mirmicaina. Cossa faccio?
Collatino.   Che penso?

Lugrezia. a quattro E che ho da far?
Albumazar.
Ruscamar.
Maimut.
  Tutti.

El pensier de morir lassar andar.
  Bravi! bravi!
  Viva! viva!
  Che si goda, che si viva
  Tutti assieme in allegria.
  Stiamo uniti in compagnia;
  Pace, pace, e non più guerra.
  Che si goda, che si viva.
  Bravi! bravi!
  Viva! viva!


Fine 5.


  1. Zatta: Me picco.
  2. Zatta: vuol.
  3. Non pungere.
  4. Unta.
  5. Valvasente: Fine dell’Opera.