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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1929, XXVII.djvu/132

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124 ATTO PRIMO
Lindoro. Ed a me si concede

Favor sì segnalato?
Contessina. A voi, che siete un cavalier ben nato.
Lindoro. (Oh se mi conoscesse!) E se non fossi
Adunque cavalier?
Contessina.   De’ miei sospiri
Degno voi non sareste; io vi odierei.
Lindoro. Vi scordereste dell’amor...?
Contessina.   Che amore?
Non ho sì vile il core.
Piuttosto morirei,
Che far un sì gran torto agli avi miei.
Ma parliam d’altro. Voi nobile siete,
Non è così?
Lindoro.   Senz’altro. Il dissi già.
(Vuol durar poco la mia nobiltà).
Dormiste ben nella passata notte?
Contessina. Ah!
Lindoro.   Sospirate?
Contessina.   Sì.
Lindoro.   Ma perchè mai?
Contessina. Sospirando e tacendo io dissi assai.
Lindoro. Ohimè!
Contessina.   Caro, che avete?
Lindoro. Nulla.
Contessina.   Ma pure a sospirar vi ascolto.
Lindoro. Quando vi dissi ohimè, vi dissi molto.
Contessina. Ah v’intendo, v’intendo.
Lindoro.   Ah sì, capisco,
Cara, del vostro cor la bella face.
Voi siete il mio tesor.
Contessina.   Voi la mia pace.
Lindoro. Ma dove, contessina,
Andavate sì tosto, e sì soletta?
Contessina. Dirò: prima mi aspetta