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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1929, XXVII.djvu/203

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LA SCUOLA MODERNA 195
Peno, languisco e moro.

Ahimè! così tiranno.
Tu non curi il mio duol, sprezzi l’affanno?
Ma vanne, alma crudele,
Va tra le belve ircane,
Furia, barbaro, cane.
Stelle, che mi conforta?
Ahi che pena! che duolo! ahimè, son morta.
Ma qual morte è la mia?
Morir per un amante è gran pazzia.
Meglio, mi par, sarebbe
Vivere un poco ancora,
E gli uomini mandar alla malora.
  Che bel contento,
  Che bel diletto,
  Senza il tormento
  Che crucia il petto,
  Goder in pace
  La libertà!
  Chi vive amante,
  Pena e sospira;
  Chè un cuor costante
  Più non si dà.
Belfiore. Evviva, evviva! io vi prometto e giuro,
Che ricchezze farà; ne son sicuro.
Drusilla. Ed io vi torno a dire,
Come di sua sorella,
Che ricchezze farà, se sarà bella.
Belfiore. Pur troppo è ver; nel mondo
V’è questo pregiudizio,
Che più della virtute alletta il vizio.
Drusilla. Se volete sentir...
Belfiore.   Per dirvi il vero,
Piaccionmi le ragazze e il loro canto;
Ma più assai mi consolo