Vai al contenuto

Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1929, XXVII.djvu/262

Da Wikisource.
254 ATTO PRIMO
Chiamar da genti tante,

Io credevo che foste un gran gigante.
Re. Grande è detto il monarca
Per il poter che sovra gli altri stende.
Bertoldino. Ho capito. S’intende,
Che vogliate il poter stender ancora
Sovra la moglie mia?
Con buona grazia di vussignoria.
(vuol condur via Menghina
Menghina. Dove mi vuoi condur?
Bertoldino.   Alla capanna,
Ove niun fuor di me
Stenderà il suo poter sovra di te.
Re. No, no, resta, e vedrai
Che contento sarai. Olà si porti
Al grazioso villano
Vesti da cortigiano.
Sia da tutti servito,
Rispettato, obbedito;
Ma se fa il pazzo, e al voler mio s’oppone,
Sopra di lui s’adoperi il bastone. (parte

SCENA XIV.

Bertoldino, Menghina, poi Servi con abiti di Bertoldino.

Bertoldino. Oh che bel complimento!

O cambiar il giubbone1,
O provar il bastone. Ah! moglie mia,
Questi son tanti pazzi: andiamo via.
Menghina. Pazzo sei tu...
Bertoldino.   Non voglio
Entrar in qualche imbroglio.
Andiamo, andiamo... Ohimè! chi son costoro?

  1. Ed. Fenzo: giuppone.