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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1929, XXVII.djvu/319

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L'ARCADIA IN BRENTA 311
Fabrizio. Ancor voi mi burlate?

Foresto. Io burlarvi? pensate!
Siete l’amico mio più fido e caro;
Ma se manca il denaro,
Vi giuro in fede mia,
Che tutti ce n’andiamo in compagnia. (parte
Fabrizio. Andate col malan che il Ciel vi dia.
Ma signora Rosanna,
Che dite voi? Che dite voi, Giacinto,
Del parlar di Lauretta?
Giacinto.   Eh1 non vedete,
Ch’ella si prende spasso?
Fabrizio. Corpo di Satanasso!
Cospettonon di Bacco!
Se me n’ha dette un sacco!
Rosanna. Eppure il di lei sdegno
Parmi d’amore un segno.
La femmina talora
Scaltra finge odiar quel che più adora.
Fabrizio. Possibile che m’ami,
E così mi strapazzi?
Rosanna.   Io ve lo giuro;
Statene pur sicuro.
Più volte l’amor suo m’ha confidato:
Arde per voi.
Fabrizio.   Che amor indiavolato!
Giacinto. (È ver?) (piano a Rosanna
Rosanna.   (Mi prendo spasso). (a Giacinto
Sapete la cagione, (Fabrizio
Ch’or la rese furiosa?
Perch’è di me gelosa.
Fabrizio.   Or la capisco.
Ma che motivo ha mai
D’ingelosir di voi?

  1. Nelle stampe del Settecento: E.