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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1929, XXVII.djvu/451

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IL FINTO PRINCIPE 443
Bella, se voi volete,

Consolarvi potete.
Lesbina.   E come mai?
Floro. Se Floro al vostro cor sarà piaciuto,
Perchè aveva la faccia
Simile a questa mia,
Fate conto, mio ben, che Floro io sia.
Lesbina. Eccellenza, mi burla.
Floro.   No davvero,
V’amo da cavaliero;
Da principe ch’io son, vi voglio bene.
Lesbina. Anch’io m’esibirei... ma non conviene.
Floro.   Senza tanti complimenti
  Vuò facciamo un po’ all’amore.
Lesbina.   Io son serva, e lei signore.
  Non conviene, non si può.
Floro.   Siate buona per pietà.
Lesbina.   Floro, Floro, dove sei? (Crocco esce
Crocco.   Chi mi chiama? Eccomi qua.
Floro.   (Maledetto!)
Lesbina.   Chi è costui? (a Floro
Crocco.   Io son Floro, mia signora.
Floro.   (Va in malora.)
Crocco.   E lei chi?
Lesbina.   Son Lesbina.
Crocco.   La mia sposa!
  Oh bellina, oh graziosa!
Lesbina.   Sua eccellenza m’ha ingannato.
  Floro è qui risuscitato.
Foro.   Non é ver. (Va via, birbante).
Crocco.   (Quando Floro più non sono,
  Voi non siete più Ferrante).
Lesbina.   Ma di voi chi mi tradisce?
Floro.   È costui che vi schernisce.
Crocco.   Io non sono, e lui non é...