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Così appunto a chi non crede
Reo di colpe il suo costume,
lo presento un chiaro lume
Onde poi se stesso vede,
E l’error scoprendo va.
Ma chi è colei che in maestosa gonna
Scender vegg’io dal Cielo? è Diva, o donna?
Or la discerno appieno:
La Musica è costei, quella che tanto
A me sopra le scene usurpa il vanto.
Al suono di breve Sinfonia scende
La Musica.
Vengo a voi, felici sponde,
Le vostr’aure a respirar,
Ed al suon delle vostr’onde
La mia voce ad accordar.
Vengo a voi, felici sponde,
Le vostr’aure a respirar.
Ma che veggo! Superba, (alla Commedia
Qual ragion ti conviene,
Onde libera andar per queste arene?
Tu fra stuolo d’eroi?
Tu qua, dove le cure alte d’impero
Empion dei cittadin tutto il pensiero?
La Commedia.
A que’ gravi pensier per cui sovente
Più bisogno la mente ha di riposo,
Lieto ameno intervallo a recar vegno.
La Musica.
Questo è mio solo impegno;
Io sol posso tener gli animi intenti
Al dolce suon de’ miei canori accenti.