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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1929, XXVII.djvu/500

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492 ATTO PRIMO
E per farvi veder che son contento,

Questa borsa tenete.
Ecclitico.   Oh, meraviglio!
Bonafede. Eh prendetela, via, che io così vuò.
Ecclitico. Se volete così, la prenderò.
Bonafede. Diman ritornerò.
Ecclitico.   Siete padrone.
Bonafede. Certo quel canocchiale è assai ben fatto.
Tutto, tutto si vede. Ho un gusto matto.
  La ragazza col vecchione:
  Uh carina, bel piacere!
  Il marito col bastone:
  Bravo, bravo, oh bel vedere!
  Una donna per il naso:
  Che bel colpo! Che bel caso!
  Oh che mondo benedetto!
  Oh che gran felicità!
 
Oh che gusto che mi dà! (parte

SCENA IV.

Ecclitico, poi Ernesto e Cecco.

Ecclitico. Io la caccia non fo alle sue monete;

Ma vorrei, se potessi,
La sua figlia Clarice,
Custodita con tanta gelosia,
Torla dalle sue mani, e farla mia.
Ernesto. Amico, vi son schiavo.
Ecclitico. Servo, signor Ernesto.
Cecco.   Riverisco
Il signor segretario della Luna.
Ecclitico. Sei pazzo, e tal morrai.
Ernesto.   Veduto uscire
Ho dalla vostra casa