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ATTO SECONDO.

SCENA I.

Giardino delizioso in casa di Ecclitico, raffigurato nel Mondo della Luna, ove si rappresentano alcune stravaganze ordinate dall’astrologo per deludere Bonafede.

BONAFEDE che dorme sopra un letto di fiori.
Ecclitico travestito con abito capriccioso. Ernesto ne' suoi abiti.

Ecclitico. Ecco qui Bonafede

Nel Mondo della Luna. Egli ancor dorme;
E quando sia destato,
Esser non crederà nel mio giardino,
Ma nel mondo lunare,
Fra le delizie peregrine e rare.
Ernesto. Ma Flaminia e Clarice
Son del tutto avvisate?
Ecclitico.   Il tutto sanno,
E a ogni nostro disegno aderiranno.
Lisetta nulla sa, ma non importa;
Con un’altra invenzione
Farò ch’ella si creda
Nel Mondo della Luna trasportata.
Ella è da Cecco amata,
E Cecco la desia;
E acciocch’egli aderisca alle mie voglie,
Gli ho promesso che lei sarà sua moglie.
Ernesto. Flaminia sarà mia?
Ecclitico. E mia sarà Clarice.
Oggi ciascun di noi sarà felice.
Le macchine son pronte;
Son pronti i giuochi, i suoni, i balli e i canti,
Cose che pareran prodigi o incanti.