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98 | ATTO PRIMO |
Quando gli altri dicon sì.
Chi mi vuole, io son così;
Chi non vuol, se n’anderà.
Elà, tosto si rechino (viene un Paggio
Due cioccolate a me. Del cavaliere
Cerchisi, e sappia ch’io lo bramo adesso.
Itene, e a don Pacchion dite lo stesso.
Misero don Pacchione!
L’ora del pranzo differir mi piace
Per vederlo languire, e il cavaliere,
Che solo in ozio non può star mezz’ora.
Nella camera mia passeggia ancora.
Eccoli tuttidue.
SCENA XII.
Il Cavaliere, Don Pacchione e detta'.
Vengo, madama, a’ cenni vostri.
Pacchione. Anch’io
Faccio per obbedirvi il dover mio.
Artimisia. Mesti vi veggo, e scoloriti in viso.
Qualche affanno improvviso
V’agita, vi conturba, e opprime il cuore?
In verità, signore, (al Cavaliere
Con tal malinconia,
Voi mi late una bella compagnia!
Cavaliere. Sol per darvi piacer...
Artimisia. Basta, non voglio
Sentire altra ragione.
Qual disgrazia è accaduta a don Pacchione?
Pacchione. Dirò... per me non parlo,
Che non curo mangiar; ma veramente