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18 | ATTO PRIMO |
SCENA IV.
Pirotto solo.
Che acqua per ammorzarlo!
Ogni volta ch’io parlo,
Chi sente lei, le dico delle ingiurie;
Se mi voglio scolpar, va sulle furie.
Meglio quasi saria ch’io la lasciassi,
E amoreggiar provassi
La custode del bagno femminile,
Che men calda mi pare e più gentile.
Basta... mi proverò. Sia questa, o quella,
Converrà aver pazienza.
Amo il bel sesso, e non ne vuò star senza.
Che dolce cosa per me è l’amar.
Senza un’amante non posso star.
Se fossero due, vorrei giubilar.
Se fossero tre, saprei tracheggiar.
Con quattro, con cinque,
Che gusto, che spasso,
Con dieci far chiasso!
Ma solo per una l’affetto serbar;
Con cento brillare, ma senza crepar. (parte
SCENA V.
Camera nella casa comune del Bagno.
Luciano, poi Marubbio.
Nel bagno mi ha lasciato,
E non l’ho più veduto.
Solo venir sin qui mi è convenuto.