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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1930, XXIX.djvu/204

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202 ATTO TERZO
  Se se n’è andata,

  Se si è sposata,
  Da me non venga,
  Non verrò qui.
  Chi ha avuto, ha avuto;
  Chi ha fatto, ha fatto;
  Non son sì matto,
  Non vuò gettare,
  Non vuò dotare
  La figlia ardita,
  Che se n’è gita
  Da me così. (parte

SCENA VII.

Nardo, poi La Lena e Capocchio Notaro.

Nardo. A Rinaldo per ora

Basterà la consorte;
Poi dopo la sua morte il padre avaro
A suo dispetto lascierà il denaro.
Lena. Venite a stipulare
Delle nozze il contratto. (a Capocchio
Capocchio. Eccolo qui, l’avevo mezzo fatto.
Nardo. Andate in casa mia;
L’opera terminate.
L’ordine seguitate
Di due sponsali in un contratto espressi
Colle stesse notizie, e i nomi stessi.
Capocchio. Sì, signor, si farà.
Ma poi chi pagherà?
Nardo.   Bella domanda!
Pagherà chi è servito, e chi comanda.
Lena. Sentite: se si fanno
Scritture in casa mia,