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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1930, XXIX.djvu/238

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236 ATTO PRIMO
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Mengone.   Eccomi.
Lucindo.   Ma, signore,
La prego in cortesia.
Sempronio. La peste ha fatto strage in la Turchia.
Mengone. La si fidi di me,
Son uomo di esperienza:
Tra me e il padrone non vi è differenza.
Lucindo. Sì, sì. (Già è finzione;
Già la mia medicinanota
Che cerco e che sospiro, è solo Albina). (da sè

SCENA V.

Volpino e detti.

Volpino. Servo, signor speziale.

Sempronio. (Oh, la peste è un gran male!) (da sè
Volpino. Dica.
Sempronio.   Cosa volete?
Volpino. Certo medicamento, o sia pozione...
Sempronio. Parlate con Mengone.
Mengone. Sì, parlate con me,
Datemi la ricetta.
Volpino. Eccola. (Già son qui sol per Grilletta). (da sè
Sempronio. Dite, signori miei,
Siete voi dilettanti di novelle?
Volpino. Signor sì.
Lucindo.   Qualche cosa.
Sempronio. Questa è una nuova grande:
Un eunuconota nell’Indie
Unito ad una donna fu trovato,
E ’l pover galantuom l’hanno impiccato.

  1. Zatta: E già la medicina ecc.
  2. Fenzo: Eunucco.