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260 ATTO SECONDO
Signor Mengon garbato,

Che un’amante sua pari ha ritrovato.
Mengone. Che vorreste voi dir?
Grilletta.   Sì, sì, colei
Una sposa sarà buona per lei.
Mengone. (Basta, non le vuò dar più gelosia). (da sè
Orsù, Grilletta mia...
Grilletta.   Vanne, bugiardo,
Scellerato, briccon1, tristo, bastardo.
Mengone. Ma sentite...
Grilletta.   Ho sentito
Che ti sei con Cecchina divertito.
Mengone. Ma lei...
Grilletta.   Ma lei ti piace.
Mengone. Credetemi...
Grilletta.   Ho creduto
A quello che ho sentito e che ho veduto.
Mengone. Alfine...
Grilletta.   Alfine, ingrato,
Va, che più non ri voglio;
Va, che di te mi spoglio e d’ogni affetto,
E mi strappo il tuo cor fuori del petto.
  No, crudele, nel mio seno
  Il tuo cor non voglio più;
  Già si stacca, e balza in su;
  Già lo sento, eccolo qui;
  Non lo voglio, il getto lì2.
  Ahi, mi resta un fier dolore:
  Senza core - morirò.
  Traditore,
  Dammi il mio.
  Dal tuo sen lo strapperò. (parte

  1. Fenzo: Scelerato, bricon.
  2. Nell’ed. Fenzo, molto scorretta, è stampato soltanto: Lo voglio il getto lì. L’ed. Zatta corresse: E lo voglio gettar lì...