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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1930, XXIX.djvu/311

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IL POVERO SUPERBO 309
Madama. Come? di me coi scherni

Voi beffe vi farete?
Pancrazio. Di che meco parlate, e che volete?
Madama. Eh Pancrazio crudele,
Vedo che non mi amate,
Vedo che voi scherzate,
E pur spero che un dì
Voi mi direte: madamina, sì.
Pancrazio. Io non so nulla, e se il mio ben vi piace,
Lasciatemi, madama, un poco in pace.
  Cara padrona bella,
  Non vi capisco, no.
  Forse sarete quella,
  Ma ben ci penserò.
  Vorreste burlarmi eh!
  Non è così facile,
  Non son così tondo;
  Cospetto del mondo,
  Ben ben penserò.
  Son troppo vecchio, e voglio
  Serbarmi in libertà.
  Oh dolce libertà!
  Con voi, non dubitate,
  Giammai la perderò. (parte

SCENA XIV.

Madama sola.

Con che delicatezza

M’ha detto i fatti suoi. Questo mi basta.
Or convien con giudicio
Usar ogni artifizio, acciò quel scimunito
Diventi a suo dispetto mio marito.
Un uomo smemoriato