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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1930, XXIX.djvu/333

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IL POVERO SUPERBO 331


SCENA IX.

Pancrazio, poi il Cavauere.

Pancrazio. Che gran fortuna io perdo!

Pianger mi converrà la mia disditta.
Cavaliere. Oh galantuomo, quel ch’è stato, è stato;
Vi perdono, già il caldo m’è passato.
Pancrazio. (Oh che boria! Oh che fumo!) (da sè
Cavaliere. V’ho da parlar.
Pancrazio. Lungo negozio?
Cavaliere. Breve;
Datemi da seder.
Pancrazio. Se è l’affar lungo,
Più tosto...
Cavaliere. lo vo’ sedere.
Pancrazio. Oh subito, illustrissimo, la servo.
Lisetta, vieni qua.

SCENA X.

Lisetta e detti.

Lisetta. Che volete, signor?

Pancrazio.   Porta una sedia;
Che questo galantuomo
Vuole...
Cavaliere.   Che galantuomo? a chi parlate?
Pancrazio. Oh, non mi ricordai. Signor, scusate.
Lisetta. Ma insomma che volete?
Cavaliere. Lisetta, da sedere.
Lisetta. Ora vi servo.
(Lisetta parte e poi ritorna
Cavaliere. Oh! che bella ragazza!
Pancrazio.   È cameriera