Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1930, XXIX.djvu/409

Da Wikisource.

LE NOZZE 407
Contessa. Trovalo, e ti prometto

Di contentar te ancora.
Livietta. M’ingegnerò di ritrovarlo or ora.

SCENA XI.

Mingone, Titta e detti.

Mingone. Signori, eccomi qui

A ricever le grazie che mi fanno.
La sposa di veder mi par mill’anni.
Conte. Tu lo sposo non sei.
Contessa. Va, che t’inganni.
Titta. L’ho detto, Mingon mio,
Lo sposo tu non sei, ma lo son io.
Contessa. E tu t’inganni ancora.
Conte. Ecco lo sposo; lo vedrai or ora.

SCENA ULTIMA.

Dorina, Masotto e detti.

Dorina.
Masotto.
a due

Alle nozze, alle nozze, alla nozze,
    Che noi siamo gli sposi contenti;
    E voi altri nettatevi i denti,
    Che per voi non c’è niente da far.

Mingone. Come?

Titta.   Che novità?
Conte.   Così finite
Son le cause fra noi della gran lite.
Titta. Ed io?
Masotto.   Se il matrimonio ti diletta,
Potrai a tuo piacer sposar Livietta.
Titta. Non mi vuol.
Livietta.   Non l’ho detto.