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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1930, XXIX.djvu/447

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LA DIAVOLESSA 445
Nobiltà in casi tali, e signoria;

Ma vien gente, vi dico, andate via.
Contessa. Parto per or, ma si saprà perchè;
Conto di tutto renderete a me. (parte

SCENA XIII.

Don Poppone ed il Conte.

Conte. Un simil trattamento,

Un simile strapazzo,
Vi fa credere un pazzo. Io son chi sono;
E in grazia dell’amico vi perdono.
  Tenta invan co’ suoi vapori
  D’oscurar la terra il sole;
  Ch’ei tramanda i suoi splendori
  Tra le nubi a scintillar.
  Nobil sangue non si oscura
  Dalia misera ignoranza,
  E l’orgoglio a lui non fura
  Quel che a lui non può donar. (parte

SCENA XIV.

Don Poppone, poi Dorina.

Poppone. In fatti quest’è il solito

Di quei che voglion far certi mestieri,
Di spacciarsi per dame e cavalieri.
Ecco qui la contessa,
Che sola a me si appressa.
Non mi spiace, per dir la verità;
Ma la deggio trattar con nobiltà.
Dorina. Il signor don Poppone
Perchè ci priva della sua presenza?