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508 ATTO PRIMO


SCENA IX.

Il Conte Ripoli, poi Lavinia.

Conte. Bella, bella, fermate.

Ma la raggiungerò.
Lavinia.   Ehi, dove andate?
Conte. Dove mi porta il cuore...
A rintracciar di voi...
Lavinia.   No, mentitore.
Tutto so, tutto intesi;
Di voi mi maraviglio.
Da me lungi partire io vi consiglio.
Conte. Eccomi a’ vostri piedi. (s’inginocchia
Lavinia.   Itene, indegno.
Conte. Placate il vostro sdegno.
Non intesi oltraggiarvi.
Giuro al nume d’amor, giuro d’amarvi.
Lavinia. Lo crederò?
Conte.   Credetelo,
Bella tiranna mia.
Lavinia. Di darmi gelosia, deh tralasciate.
Conte. Sì, sì, non dubitate;
Fido amante, costante a voi sarò,
Fino... fino a quel dì... fin che potrò. (parte

SCENA X.

Lavinia sola.

Il carattere intendo

Volubile e leggiero
Del suo debole cor; ma pure io l’amo,
Ed unirmi con lui sospiro e bramo.
Sia ambizione o amore,
Sia noia del mio stato,