Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1930, XXIX.djvu/92

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90 ATTO PRIMO
  Risetti, - scherzetti,

  Giochetti, - balletti
  Non s’hanno da fare:
  Vuò tutto per me. (parte

SCENA V.

Il Cavaliere, poi Erminia e Celindo.

Cavaliere. Oh che genio stravagante!

Uno spirto brillante,
Un costume vivace
È pur quel che diletta, e quel che piace.
E Artimisia mi vuole
Mesto, tristo, languente, addolorato?
Oh di donna gentil gusto sguaiato!
Come è possibil mai,
Che un uom del mio costume,
Promotor de’ piaceri e dei diletti,
Trattenga il riso, e la mestizia affetti?
Farlo mi proverò.
Ma, cospetto di Bacco! io creperò.
Celindo. Cavaliere, di voi
Ora andavamo in traccia.
Cavaliere. Comandate.
Erminia.   Perchè turbato in faccia?
Celindo. Qualche mal vi è accaduto?
Non vi ho mesto così mai più veduto.
Cavaliere. Nulla, nulla... pensavo...
A certi conti della mia famiglia.
(M’è venuta in pensiero
Cosa che mi può far mesto davvero). (da sè
Celindo. D’uopo abbiamo di voi. Poeta amico,
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