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L'altare del passato 17


Ed ella ebbe un sospiro lento che mi ricordò un altro sospiro straziante, udito chi sa quando, chi sa dove, sopito nella mia memoria da anni.... Un ricordo mi balenò d’improvviso.

— Signora, e ricorda di aver sentito parlare delle stranezze del conte, di una certa stanza misteriosa?...

— Anche questo tu sai! Era la favola di tutti.... La stanza chiusa!...

— Ma che cosa custodiva?

— Se ti racconto tu ridi.... E hai torto; ti sia esempio della finezza di quell’anima delicatissima.

Vecchio, decaduto, sfinito, aveva conservato intatta la poesia della sua primavera, aveva un rifugio dove ringiovaniva il suo cuore decrepito. In quella stanza aveva adunato tutte le spoglie delle donne amate. La chambre à souvenirs...

Si raccontano cose strane.

Le pareti erano occupate da grandi armadi. In mezzo sorgeva un inginocchiatoio, con molti lumini, con molti fiori. Il conte si confinava là dentro nelle ore di rimpianto, accendeva tutti i candelabri, bruciava incenso, perchè l’aria fosse sacra come quella d’un tempio.

E visitava gli armadi, toglieva, palpava, baciava ad uno ad uno i ricordi: la veste nuziale e le zagare appassite della sposa morta, le