Pagina:Gozzano - Verso la cuna del mondo.djvu/130

Da Wikisource.
104 la danza d’una “devadasis„

obbligarsi ad una offerta annua verso il tempio. Questo legame non esclude, anzi inizia da parte della bajadera un tenor di vita che a noi parrebbe della più spudorata infedeltà. Poichè da quel giorno essa è addetta al culto di Ramba-Devi, la Venere del Paradiso d’Indra, attende a cerimonie non descrivibili, ed è offerta dal sacerdote a tutti quei devoti — d’alta casta — che pagano un obolo adeguato, il quale obolo non va alla Devadasis, ma al tesoro del tempio....

Ohimè! A questo punto un occidentale non si ritrova più e pensa che nel suo paese un tempio, un sacerdote, una sacerdotessa di tal fatta corrispondono ad una nomenclatura assai meno arcana e meno rispettabile.

Ma tutto è questione di latitudine. Latitudine nello spazio e nel tempo. Sono i venti secoli di cristianesimo che dinanzi a tali consuetudini ci fanno arrossire di pudore o sorridere di malizia. Il bramino non arrossisce, nè sorride, come non sorrideva, nè arrossiva il pagano che giungeva in Pafo e in Amatunta e offriva l’obolo al tempio famoso. È risaputa l’identità