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i tesori di golconda 139

conferma l’uomo sbigottito della mia ignoranza — potrete presentare la lettera ad altri della Corte....

Mentre si parla, un servo mi porge la carta d’un commensale che siede all’altra estremità della sala semibuia. Un professore di Monaco.

Mi presenta la sua signora, mi parla subito con entusiasmo del nostro Re. Speravo gli fosse dettato dalla bellezza della mia patria, non fosse che attraverso la divina esaltazione di Goethe, ma il professore non ha mai visitato l’Italia, non ha mai letto Goethe, ignora le Elegie romane, e in Sua Maestà Vittorio Emanuele III, Re della più Grande Italia, non vede che il signor di Savoia, uno dei primi collezionisti del mondo e suo collega invidiatissimo in numismatica.

Sono scandalizzato. Ma il professore è più scandalizzato di me quando s’accorge ch’io ignoro l’alto valore numismatico del mio Sovrano e non so rispondergli a quale volume sia giunto il Corpus Nummorum Italicorum, l’opera colossale che egli sta compilando.

— Io sono qui da cinque mesi, con la