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192 fachiri e ciurmadori


It is not interesting. The cobra is dry.

Uno studente indiano che ho vicino si porta l’unghia del pollice ai denti incisivi, per significarmi che il rettile non aveva più veleno. Non mi stupisce, data la famigliarità di questi incantatori con il terribile intercessore di morte. Ma è noto che la mangusta affronta e distrugge i cobra intatti e selvaggi della jugla, ed è tenuta nelle case, avversaria vigilante e infaticabile d’ogni rettile intruso, come il gatto per i topi tra noi.

Qualche liceale color di bronzo, qualche borghese anglomane in solino rigido e con la mazza gemmata, si sofferma un attimo nella cerchia dei giocolieri, poi s’allontana con uno sguardo di commiserazione e di snob come da cosa «quite native», troppo indigena e troppo consueta. Io mi compiaccio invece di osservare nella realtà misera e cenciosa, ma pittoresca, le figure e le cose troppo lette nei libri. E trovo interessanti anche il famoso miracolo della pianticella di mango, un gioco di prestigio fatto con un’abilità senza pari. Uno degli indigeni fa visitare intorno un seme autentico di mango che solleva con le due