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giaipur: città della favola 209

dente, uno dei custodi mi sorride, mi fa cenno cortese di avanzarmi senza esitare, m’accosta lui stesso la belva al guinzaglio; e sul suo esempio accarezzo la nuca folta, mentre la belva s’abbioscia, gli occhi obliqui socchiusi nella luce del giorno, il muso depresso e baffuto come certe maschere giapponesi. Altre pantere mi sono intorno, con i loro custodi, si strusciano ai miei gambali, con un ron-ron beato di grosse micione ben pasciute....

Giaipur, 5 febbraio.

Città dei colori! Si direbbe che il popolo abbia voluto ripagarsi dell’unica tinta imposta dal tiranno, sfoggiando tra queste pareti color di rosa tutte le tinte più vive: uomini, donne, principi e mendicanti: vestiti di cenci o di sete, di percalli o di velluti: passa per queste vie una fiumana incessante di colori inconciliabili sotto il nostro cielo, ma che si fondono con questo sole, su questo scenario, in una concordia discorde che è un vero tripudio visivo: giallo zolfo, giallo ocra, rosso, carminio. porpora, verde biacca, verde salice azzurro, turchino.