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giaipur: città della favola 211

segno e la tinta preferita, adoperando certe spate di setola a spruzzo, o certi rulli di bosso o semplicemente le dita intinte: e ne risultano marmoreggiature, zebrature, disegni pomellati, o zone ondulate, delicatissime. E i tulli popolari, avvolti con una grazia che ricorda in queste donne Raiputi il ceppo comune, le remote sorelle di Atene, acquistano per trasparenza sovrapposta, per gioco del sole e del movimento una luminosità che moltiplica gli effetti come nei cristalli, e fa di queste creature sfamate quotidianamente dalla carità governativa tante principesse da leggenda.

Giaipur, 7 febbraio.

E anche i piccioni sono tutti ritinti come arlecchini dell’aria. Quasi non bastasse il verde naturale dei pappagalli, il bagliore dei pavoni, il nero lucente dei corvi. Così che le case color di rosa hanno il marmo candido delle cimase coronato da pennuti di tutti i colori.

Un’altra cosa non avevo osservato, che mi piace e m’intenerisce. Ad ogni crocivia è una specie di tempietto ad una