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il fiume dei roghi 235

tastica architettura. Duemila sono i templi di Benares eretti come una selva lungo i dieci chilometri che la città occupa sulla riva sinistra del Gange: templi a pagoda buddista, piramidi e guglie bramine, cupole panciute, minareti maomettani, chiese eurasiane, sinagoghe, tutto è tollerato in questa «Terra dell’Indulgenza» pur che si creda. Tu non dirai che la tua religione sia migliore delle altre. Colui che dice: io sono nella verità, colui non è nella verità....

Ecco il noto profilo dei templi e dei palazzi, con le scalee, le verande, le specule, le infinite finestre tutte rivolte verso il fiume, ecco le strane «cupole a pigna», così caratteristiche nella architettura indiana. Gran parte dei superbi edifici appartengono a marahja delle terre più lontane, sono residenze di espiazione. Come nel Medio Evo i principi andavano ad espiare i loro trascorsi in Terra Santa, così i signori indiani visitano Benares una volta all’anno o si ritirano in vecchiaia per esalare l’anima in cospetto del Fiume-Dio, che assolve di tutto. È risaputa la credenza; colui che muore a Benares, lasciando